23 maggio 2020 – Il coraggio di ogni giorno- 28esimo anniversario della Strage di Capaci dedicato agli eroi del quotidiano
COMUNICATO STAMPA
#PalermoChiamaItalia – Il coraggio di ogni giorno
È intitolata “Il coraggio di ogni giorno” ed è dedicata all’impegno di tutti i cittadini che in questi mesi di emergenza del Paese, con impegno e sacrificio, hanno operato per il bene della collettività, la manifestazione organizzata dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone, il 23 maggio, per commemorare le vittime delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio. Il programma della giornata è stato presentato nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il Presidente della Rai Marcello Foa, Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone, Tina Montinaro, Presidente dell’associazione Quarto Savona Quindici, il Capo della Polizia Franco Gabrielli, il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, Marcello Ciannamea, Direttore Distribuzione Rai, Roberto Sergio, direttore Radio Rai e Lucia Azzolina, Ministra dell’Istruzione.
Le celebrazioni di questo 28esimo anniversario degli attentati mafiosi, costati la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo, al giudice Paolo Borsellino e agli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina, assumeranno necessariamente una forma diversa dal passato a causa delle restrizioni necessarie per contenere la diffusione del virus Covid-19.
“In questa drammatica emergenza – ha spiegato la professoressa Falcone – si è scelto di celebrare il coraggio degli italiani che si sono messi al servizio del Paese in uno dei momenti più drammatici della sua storia recente. Medici, infermieri, esponenti delle forze dell’ordine, insegnanti, militari, volontari della Protezione civile, farmacisti, commercianti, rider, impiegati dei supermercati. Donne e uomini che hanno reso straordinario il loro ordinario impegno mostrando un’etica del dovere che richiama uno dei più grandi insegnamenti che ci ha lasciato Giovanni Falcone ”.
Ruolo fondamentale nel racconto di questo 23 maggio avrà la Rai, ormai da anni “partner” della Fondazione Falcone e del Ministero dell’Istruzione nelle commemorazioni della strage di Capaci e via D’Amelio, con un palinsesto denso di appuntamenti -approfondimenti, documentari, film – che partirà dal 18 maggio e culminerà il 23 maggio con due trasmissioni in diretta su Rai Uno: “Uno Mattina in Famiglia” e “ItaliaSì”.
“La Rai- ha affermato il presidente della televisione pubblica Marcello Foa – partecipa con convinzione all’impegno del sistema Italia contro le mafie”. Ricordando i giorni delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, Foa ha anche osservato: “Sappiamo quanto quelle due date siano impresse nella memoria collettiva degli italiani, quanta rabbia suscitarono in noi. Ma ricordiamo anche lo straordinario spirito che pervase il Paese e come tutti ci stringemmo intorno allo Stato che seppe rispondere con efficacia alla sfida che gli era stata lanciata”.
La trasmissione “Uno Mattina in Famiglia” si muoverà tra passato e presente rivivendo virtualmente il viaggio che la Nave della Legalità, ogni anno, ha fatto salpando da Civitavecchia e raggiungendo Palermo con a bordo migliaia di ragazzi. Quest’anno, peraltro, la Nave Splendid della SNAV, usata tradizionalmente per l’evento, è stata trasformata in ospedale galleggiante per gli ammalati di Covid-19. Nel corso del programma verranno raccolte le testimonianze delle scuole che hanno partecipato negli anni scorsi al viaggio e i racconti di docenti e studenti che, nonostante l’emergenza, in queste settimane hanno proseguito la didattica da remoto, dimostrando che la scuola non si è fermata e ha reagito con coraggio e impegno arrivando a realizzare esperienze straordinarie e solidali.
Un impegno sottolineato dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. “La scuola -ha sottolineato la Ministra Lucia Azzolina – ha un ruolo fondamentale nella lotta contro la mafia. In questo periodo spesso è stata l’unico avamposto di legalità, l’unico riferimento per chi vive in ambienti difficili. E nonostante le tante difficoltà, continuiamo a essere impegnati, a battere palmo a palmo il territorio nazionale perché nessuno sia lasciato indietro”.
Nel pomeriggio del 23 maggio, nel corso della trasmissione “ItaliaSì”, verranno ricordati gli agenti caduti a Capaci e in via D’Amelio con la deposizione di una corona di fiori presso il reparto scorte della Caserma Lungaro di Palermo, a cui prenderà parte Tina Montinaro, moglie di Antonio, il capo scorta del giudice Falcone. Sono previsti inoltre gli interventi dei vertici delle istituzioni e di esponenti del mondo dell’associazionismo antimafia. Parte fondamentale della trasmissione saranno le videointerviste e i collegamenti con quanti, in questo periodo di emergenza, giorno dopo giorno, hanno svolto e svolgono il proprio dovere anche a rischio della vita, per spirito di servizio.
Alle 17.58, come ogni anno, ma stavolta senza la partecipazione dei cittadini, ci sarà il tradizionale momento del “Silenzio” sotto l’Albero Falcone, suonato da un trombettista della Polizia di Stato.
La Fondazione Falcone, vista l’impossibilità di organizzare cortei e raduni, ha organizzato infine un flash-mob per ricordare ed esprimere un pensiero di gratitudine a chi, nella lotta alla mafia, o nella dura battaglia contro la pandemia, ha fatto la propria parte. Nei giorni precedenti l’anniversario una serie di artisti, attori e musicisti italiani con piccoli video, che verranno trasmessi sui canali social della Fondazione Falcone, del ministero dell’Istruzione e di PalermoChiamaItalia inviteranno i cittadini ad appendere un lenzuolo bianco dal balcone di casa e ad affacciarsi tutti insieme alle 18 del 23 maggio.
Il Ministerodell’Istruzione e la Fondazione Falcone racconteranno questo 23 maggio sui canali social attraverso gli hasthag #23maggio2020, #PalermoChiamaItalia #FondazioneFalcone e #ilcoraggiodiognigiorno. Per ulteriori informazioni e dettagli sul programma è possibile consultare la pagina www.fondazionefalcone.it.
La manifestazione di commemorazione delle stragi mafiose del ’92 è promossa dal 2002 dal Ministero dell’Istruzione (MI) e dalla Fondazione Falcone e rientra in un percorso promosso dal Ministero dell’Istruzione per incoraggiare nelle scuole attività didattiche mirate alla cultura del rispetto e della legalità e per una cittadinanza attiva e responsabile. #PalermoChiamaItalia è stata realizzata negli anni anche grazie alla fattiva e quotidiana collaborazione fornita da Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. L’evento in questi anni è andato arricchendosi di importanti contributi grazie agli accordi firmati con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM).
Un impegno confermato anche quest’anno dal Procuratore Cafiero de Raho, che, nel corso della conferenza stampa, ha sottolineato come, approfittando della crisi sanitaria che stiamo vivendo, le mafie “ricerchino consenso sociale e facciano reclutamento”. “Le mafie approfittano della sofferenza”, ha ricordato il Capo della DNA, per affermare che quella del 23 maggio è “una celebrazione quanto mai importante giacché aiuta i giovani a capire che i nostri modelli vanno cercati tra chi ha guardato al bene comune”.
All’emergenza Covid-19 ha fatto riferimento anche il Capo della Polizia Franco Gabrielli. “Viviamo un tempo sospeso – ha osservato – e sarebbe stato semplice passare oltre la data del 23 maggio. Invece, la Rai, il Ministero dell’Istruzione e la Fondazione Falcone hanno lavorato per ancorarci a due momenti che sono stati tragici per la nostra storia, ma che hanno rappresentato anche una ripartenza. Il Paese oggi deve trovare le forze per reagire, e i caduti di quella tragica stagione del ’92 sono modelli a cui ispirarci”.
I Diritti delle Donne – Dossier UPR ottobre 2019

Analisi e Raccomandazioni per la Revisione Universale Periodica (UPR) dell’Italia sui Diritti Umani
Il sommario del dossier:
- I Diritti delle Donne– Contesto Italia
– Stereotipi e discriminazione di genere
– Violenza contro donne, femmicidi e armi da fuoco
– Violenza sulle donne: prevenzione, protezione e necessità di politiche integrate a livello nazionale e regionale
– Violenza contro le donne: accesso alla giustizia
– Salute, diritti sessuali e riproduttivi
– Catastrofi ambientali e salute delle donne
– Accesso delle donne al lavoro e al welfare
– Preoccupazioni per il traffico di esseri umani, impatti di genere della risposta ai flussi migratori
– Piano di Azione nazionale Donne Pace e Sicurezza
– Impatto sui diritti umani dei trasferimenti di armi in Italia
– Spazi delle donne
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“Ecologia dell’arte” a Roma il 18 ottobre
Giovedì 18 ottobre, il poeta e critico letterario Plinio Perilli, presenterà presso la Scuola dell’Infanzia “Vittorino da Feltre”, il progetto “L’Ecologia dell’Arte”, ideato dall’artista Teresa Coratella e promosso dall’Associazione Aci&Galatea-Roma, con il patrocinio di First Social Life.
Un’idea rivoluzionaria, dove l’arte funge da catalizzatore dell’ambiente con un prodotto innovativo, premiato tra le invenzioni green che possono cambiare il mondo: Airlite, una pittura mangia-smog, che elimina l’inquinamento dell’aria, creata dal bolognese Massimo Bernardoni.
Protagonisti di questa iniziativa saranno importanti artisti contemporanei, tra cui: Claudio Bianchi, Tommaso Cascella, Teresa e Rossana Coratella, Salvatore Dominelli, Tancredi Fornasetti, Nina Maroccolo e Fabio Nicotera: tutti entrati a far parte della collezione ufficiale della Banca d’Italia, e che contribuiranno con questa pittura mangia-smog alla realizzazione di opere permanenti di vario genere, e con varie forme espressive.
Rita Borsellino, la lotta per la verità
Dove saremmo oggi se dopo le stragi dell’estate del 1992 le donne, le sorelle di Paolo Borsellino e di Giovanni Falcone non avessero assunto su loro stesse la responsabilità della memoria, della ricerca incessante della verità, della cultura dell’antimafia? Dove saremmo oggi se queste figure femminili, piene di vera energia non avessero preso per mano la reazione di un popolo, accompagnandolo in un percorso di rigenerazione civile, di fiducia?
Sono trascorse ventisei estati per Rita Borsellino, anni d’impegno senza risparmio, non ce ne saranno altre.
Ricordando le parole del fratello Paolo, si è battuta perché: “La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”
Questa responsabilità è cara a tutti noi, rappresenta il senso stesso dello Stato, delle Istituzioni, della cittadinanza.
Ventisei anni al femminile, in difesa della verità, consapevole dell’importanza del ruolo delle donne per la pace e per la giustizia. Con le sue gambe hanno viaggiato le idee di Paolo.
Oggi, il pensiero di First Social Life, torna al 2014, a Strasburgo, dove con il “Centro Studi Sociali contro le mafie. Progetto San Francesco”, assieme alla “Carovana Antimafie”, nata con il contributo di Rita Borsellino, ricevette il Premio Giovanni Falcone. Oggi riviviamo l’energia positiva, la voglia di fare di quel giorno e consolidiamo le ragioni per andare avanti.
Novo Modo: “Cambiare la finanza per cambiare l’Europa”

First Social Life è tra i promotori di Novo Modo.
L’1 e 2 dicembre si terrà a Firenze la IV edizione: “Cambiare la finanza per cambiare l’Europa“.
> SCARICA IL PIEGHEVOLE DELL’EVENTO
Fidelis – Opere dell’arte restituita

A Palermo lo scorso 4 novembre si è conclusa la seconda tappa del progetto Fidelis, un’esperienza di produzione culturale e artistica unica in Europa.
La prima parte, svoltasi a Firenze dal 20 dicembre 2016 al 14 febbraio 2017, ha visto le Gallerie degli Uffizi insieme a First Social Life, la Fondazione Falcone ed Open Group inaugurare la nuova Aula Magliabechiana con l’esposizione La Tutela tricolore. I custodi dell’identità culturale.
In Fidelis l’Arma dei Carabinieri con il supporto dell’Aeronautica Militare e il patrocinio del Senato della Repubblica, assieme al Comando Tutela Patrimonio Culturale, il MiBACT e la Regione Siciliana, in partnership con First Social Life, la Fondazione Falcone ed Open Group, titolari della produzione complessiva, hanno collaborato per la difesa del patrimonio culturale che è radice dell’identità storica dei popoli e per onorare il patrimonio morale e civile rappresentato da uomini che hanno messo la propria vita al servizio dell’interesse comune e della difesa della legalità contro la criminalità e le mafie.
Fidelis è il primo progetto espositivo realizzato in due sedi straordinarie:
l’Aula bunker del carcere dell’Ucciardone, sede giudiziaria storica del Maxiprocesso a Cosa Nostra, il 23 maggio 2017, nel 25° anniversario della strage di Capaci e di via D’Amelio, dove persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e i rispettivi agenti di scorta (l’allestimento speciale ha avuto luogo nelle gabbie riservate agli imputati nei processi di mafia);
la Caserma “Bonsignore Dalla Chiesa” della Legione Sicilia dell’Arma dei Carabinieri, dal 23 maggio al 10 settembre 2017 (in seguito prorogata fino al 4 novembre 2017), per il 35° anniversario dell’uccisione del Prefetto, già Generale dell’Arma, Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Le opere d’arte recuperate dal Comando TPC, capolavori restituiti che vanno dal Tintoretto del Museo di Castelvecchio di Verona al Van Gogh della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, dal Crocifisso in avorio dell’Algardi alle meravigliose testimonianze archeologiche del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo a Roma, assieme al Concerto di Bartolomeo Manfredi, tela sfregiata nella strage dei Georgofili e poi parzialmente recuperata, hanno composto un originale ed irripetibile percorso allestito tra l’Aula giudiziaria e la Caserma dell’Arma.
Desideriamo rivolgere un sentito ringraziamento alla Regione Siciliana, ai musei e alle altre istituzioni coinvolte, agli studenti che numerosissimi da tutta la Sicilia sono venuti a visitare la mostra, a tutti i nostri ospiti, ai siciliani e alle persone dell’Arma che con il loro preziosissimo supporto ci sono stati vicini in questi mesi.
I numeri:
12.000 visitatori
47 scuole siciliane
la 46° Brigata Aerea di Pisa con l’impiego di due C-27J e un C-130J dell’Aeronautica Militare per trasportare le opere recuperate dai Carabinieri dell’Arte.
La Regione Siciliana ha inteso sposare appieno questo progetto promuovendo direttamente a Palazzo Ajutamicristo in Palermo un’ulteriore esposizione conclusasi sabato 11 novembre dal titolo: Arte restituita – Arte ritrovata.
Nella foto: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro dell’Interno Marco Minniti con il Presidente Onorario di First Social Life Giulio Romani nel giorno della Visita di Stato alla mostra Fidelis a Palermo.
(Per gentile concessione dell’Ufficio Cerimoniale del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri)
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Fidelis per la cerimonia di commemorazione del 35° anniversario dell’uccisione del generale dalla Chiesa.
La sera del 3 settembre 1982 alle 21.15, dopo appena 100 giorni dal suo insediamento quale Prefetto di Palermo, veniva barbaramente trucidato a colpi di kalashnikov il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, già Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri; insieme a lui la moglie Emanuela Setti Carraro, sposata il 12 luglio 1982 e l’agente di scorta Domenico Russo.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell’ambito della commemorazione per il 35° anniversario dell’uccisione del generale dalla Chiesa, dopo aver deposto una corona d’alloro in via Isidoro Carini, luogo dell’agguato mafioso, ha partecipato alla messa officiata dall’Arcivescovo metropolita di Palermo, Mons. Corrado Lorefice presso la Chiesa di San Giacomo dei Militari nella Caserma dei Carabinieri del Comando Legione Sicilia, sede della mostra “Fidelis”, realizzata dall’Arma dei Carabinieri in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, la Regione Siciliana e l’Aeronautica Militare con la Fondazione Falcone, First Social Life e Open Group.
Il Presidente della Repubblica, insieme ai figli del generale dalla Chiesa, Rita, Nando e Simona, alla vedova dell’agente Russo, Filomena Rizzo con i figli Antonio e Dino, al Presidente del Senato, Pietro Grasso, al Ministro dell’Interno, Marco Minniti, al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette e a numerose autorità locali civili e militari ha poi proseguito il percorso espositivo in Sala Niglio esprimendo vivo apprezzamento e grande riconoscenza per il progetto culturale ed espositivo “Fidelis”.
23 maggio

Alle 17.55 del 23 maggio del 1992, centinaia di chili di tritolo sistemati in un tunnel di scolo delle acque piovane, sotto la carreggiata dell’autostrada che collega l’aeroporto di Punta Raisi con il capoluogo, esplodevano, assassinando Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro agenti di Polizia di scorta a Giovanni Falcone e a sua moglie Francesca Morvillo. Il giudice, con sua moglie moriranno nelle ore successive. Sopravvissero solamente Angelo Corbo, Paolo Capuzza e Gaspare Cervello, le cui sofferenze, non solo fisiche, non finirono mai fino ad oggi. Oggi, ventiquattro anni dopo, in questa Aula Bunker – costruita esattamente trent’anni fa per ospitare il Maxiprocesso contro Cosa Nostra – gremita di autorità e di giovani, la Fondazione Falcone, con Maria Falcone alla Presidenza, sottolinea, in modo inequivocabile, che la memoria è un contratto di responsabilità sociale, di impegno culturale, di passione civile, di azione politica contro il sistema economico della mafia e degli amici dei mafiosi, all’apparenza magari rispettabili.
Proprio questo grande lavoro lungo anni, della Fondazione Falcone, ha sempre tenuto fermo il timone sul valore della conoscenza e dell’educazione civile delle nuove generazioni, primo passo concreto contro le mafie, ponte tra il lavoro di Giovanni Falcone e l’impegno più attuale contro la zona grigia degli affari criminali. Le prime vittime, infatti, dell’azione economica e culturale delle mafie sono proprio il progresso democratico delle comunità e il mondo del lavoro. In questi anni, con milioni di giovani coinvolti – solo quest’anno oltre 350 scuole coinvolte in tutta Italia – la Fondazione Falcone ha vinto la sfida sociale, anche se la guerra ai clan, e ai collaboratori inamidati dei boss, non può dirsi certo finita.
Quest’anno, First Social Life è presente a Palermo, per dovere morale e politico ma anche per siglare la nuova alleanza progettuale di lungo periodo con la Fondazione Falcone. Giulio Romani con Giacinto Palladino, presenti in Aula Bunker, sono arrivati con Giusi Nicolini, la coraggiosissima sindaco di Lampedusa, chiudendo così il cerchio della responsabilità sociale di tutti: First Social Life con il comune di Lampedusa, con il Comitato 3 ottobre e con la Fondazione Falcone (primo social partner), aprirà la prima esposizione “verso il museo della fiducia e del dialogo per il mediterraneo”, il prossimo 3 giugno, contemporaneamente al Museo Archeologico delle Pelagie.
Un progetto mai tentato prima, possibile grazie all’impegno coraggiosissimo di intere parti dello Stato, ma anche singole donne e uomini, sentendo il proprio ruolo per il progetto ben oltre il dovere istituzionale: la Soprintendente ai Beni Culturali e Archelogici di Caterina Greco, Marcello Tagliente del Mibact.
Un progetto a costo zero, tutto sostenuto da partner economici privati, del mondo cooperativo bolognese e di una banca importante come Cariparma/Credit Agricole (Bank Partner), ma sopratutto possibile grazie all’impegno diretto dei Carabinieri e dell’Aeronautica Militare.
Proprio in questo giorno, dove la memoria si fa contratto di responsabilità per il futuro, questa è una piccola dimostrazione della grande innovazione di Giovanni Falcone: unità totale tra Stato, Forze dell’Ordine, cultura e imprese perbene possono vincere le mafie.
Alessandro de Lisi