Ottobre 2014, Novo Modo, il primo atto verso un modello innovativo di pratica di responsabilità sociale.
Siamo propensi a modelli sempre più federali che frammentano la coesione sociale da territorio a territorio? A che Firenze, Treviso, Milano, Bologna, Siena, Ancona, Bari non possano lavorare insieme? Quello che è accaduto nel 2015 a Casal di Principe lo smentisce: in un luogo fragilissimo e delicato, grazie a una classe di imprenditori coraggiosi, a una Fondazione, al direttore del più grande dei musei italiani, a un’associazione di promozione sociale, First Social Life, viene realizzata la mostra di cui più si è parlato in Europa e nel Mondo nel 2015. La prima sede espositiva creata in un bene confiscato alla camorra.
Superare il confine della filantropia, della sponsorizzazione, dell’elemosina sociale è la sfida più importante: alla “chiamata a bordo” hanno risposto uomini, donne, imprese, intellettuali: tutti consiglieri di amministrazione di progetto, tutti protagonisti e partner. Scambiarsi Fiducia, il ricordo più bello.E poi la selezione, per bando pubblico, dei volontari che avrebbero curato la Rinascita: una vera centuria, ambasciatrici e ambasciatori del territorio, per raccontare l’arte, e la verità, animati dalla volontà di dimostrare chi fossero i veri Casalesi, orgogliosi di un’occasione vera di riscatto reputazionale, fiduciosi che di lì a due mesi il vuoto di una villa improbabile si potesse riempire di bellezza, anche la loro. Ritornare a Casal di Principe dopo otto anni, dopo Gomorra, invitato dai giovani Casalesi, e vedere il miracolo realizzato, è il confine varcato da Roberto Saviano, esule da un territorio che ben conosce.
Superati i 35.000 visitatori, le 800 uscite di stampa, di cui 100 internazionali, le 100 uscite video: la luce ha davvero vinto l’ombra! Almeno fino a qui. Tanti hanno avuto un’occasione per arrivare a Casal di Principe e andar via con gli occhi pieni di gioia e il cuore gonfio di energia.
Un fondo di garanzia, costruito con il ricavato della nostra mostra, ci aiuterà nel tentativo di varcare le ultime barriere, a dimostrare che dalla cultura, dall’arte possono nascere imprese: startup sull’economia della conoscenza. Giovani e non solo potranno transitare dall’impegno civile e volontario al lavoro, la cultura e il progetto sociale evolveranno in economia tipica. Proveremo a calcolare il valore economico dell’impatto sociale “positivo” generato dalla cultura.
Ci muoviamo attraverso confini che a volte siamo in grado di attraversare altre no. Le nostre paure, le nostre difese talvolta zavorrano le nostre anime, patine sottilissime che impediscono alle nostre sensazioni e alle nostre emozioni di liberarsi. Incontrare l’altro vuol dire fidarsi, confidarsi, rischiare e sciogliere quelle patine al pulsare del battito del cuore. Noi siamo in marcia verso i nostri sogni, siamo certi che ne valga la pena.
Giacinto Palladino (Presidente di First Social Life)